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Studio medico polispecialistico

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Per prendervi cura della vostra salute, del vostro benessere o della vostra bellezza.

Lo studio medico polispecialistico si pone come una realtà d’eccellenza in ambito diagnostico e terapeutico grazie a una struttura facilmente accessibile e al costante investimento in strumentazioni diagnostiche e terapeutiche di ultima generazione.

Per una consulenza in alimentazione, per un esame diagnostico ortopedico o per la prescrizione di una terapia cardiologica specialistica prenotate un appuntamento presso l’ambulatorio Larius.

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I nostri campi specialistici:

L’oculista si occupa di prevenzione, diagnosi e terapia sia medica sia chirurgica delle malattie del sistema visivo, dell’occhio e dei suoi annessi, della correzione dei vizi refrattivi, dello strabismo e motilità oculare, del glaucoma, e di qualsiasi altro disturbo che colpisce la vista.

Oltre a possedere proprietà benefiche di tipo antinfiammatorio, antidolorifico (a volte anche immediato) e antigonfiore per tendini, legamenti e tessuti molli, le onde d’urto focalizzate vengono utilizzate per stimolare la rigenerazione ossea.

ONDE D’URTO FOCALI E RADIALI

 

Oltre a possedere proprietà benefiche di tipo antinfiammatorio, antidolorifico (a volte anche immediato) e antigonfiore per tendini, legamenti e tessuti molli, le onde d’urto focalizzate vengono utilizzate per stimolare la rigenerazione ossea.
I tessuti, quando vengono attraversati dalle onde d’urto focalizzate, subiscono una sorta di benefico
micromassaggio profondo che innesca una serie di reazioni biochimiche e cellulari che hanno effetto terapeutico, migliorando anche, localmente la microcircolazione.
Nel caso delle calcificazioni tendinee, ad esempio, le onde d’urto focalizzate ne determinano il riassorbimento, proprio grazie all’attivazione di processi biologici locali, che si completerà nelle settimane successive al trattamento.

In alcuni casi, sia per i disturbi della consolidazione ossea che per alcune patologie dei tendini, il trattamento con onde d’urto può
risparmiare al paziente un eventuale intervento chirurgico.

In ambito ortopedico, le onde d’urto focali vengono impiegate principalmente per trattare le seguenti patologie, sia in fase acuta sia croniche:

  • patologie infiammatorie e degenerative dei tendini, in particolare a carico della cuffia dei rotatori a livello della spalla (con o senza calcificazioni);

  • epicondilite (gomito del tennista);

  • epitrocleite (gomito del golfista);

  • patologie del tendine rotuleo del ginocchio (ginocchio del saltatore);

  • patologie del tendine di Achille;

  • fascite plantare, con o senza la cosiddetta spina o sperone calcaneare.

Generalmente, un ciclo di terapia prevede 3 applicazioni con cadenza settimanale. Al termine del ciclo terapeutico è buona norma attendere qualche settimana per valutare obiettivamente i risultati ottenuti. Anche nel caso in cui il paziente riferisca un effetto antidolorifico immediato, è comunque consigliabile un periodo di follow up, poiché in genere i benefici si manifestano progressivamente con il passare delle settimane.

É la branca della medicina che si occupa di delle patologie del distretto testa-collo, ossia dell’orecchio, del naso e della gola, tra cui anche, ad esempio, il trattamento chirurgico della tiroide e paratiroidi, nonché quello medico e chirurgico delle tonsille, della base del cranio, della bocca, lingua, ghiandole salivari, tumori del distretto cervicale e facciale, ecc.

Il pavimento pelvico è formato da legamenti, muscoli e fasce collocato tra il pube ed il coccige. 

 

La sua funzione è di protezione e mantenimento degli organi dell’apparato urinario ed escretore, evitando prolassi vescicali, uterini, intestinali e rettali, oltre a rappresentare una base forte ed elastica per consentire i normali ritmi di continenza e svuotamento vescicale e rettale e inoltre a consentire una attività sessuale normale.

L’osteopatia è una terapia alternativa che consiste nella manipolazione di alcune parti del corpo, in particolare la schiena, il collo e la testa.

OSTEOPATIA

 

L’osteopatia è una medicina non convenzionale che mira al benessere psico-fisico delle persone, valutando lo stato di salute del corpo.

Il trattamento osteopatico si basa sullo studio del movimento di ogni singolo segmento corporeo. L’obbiettivo dell’osteopata è quello di trovare il blocco anatomico responsabile, la causa , della sintomatologia e di trattarlo.

Trova efficacia sia sui disturbi muscolo-scheletrici ( mal di schiena, collo, ginocchia..) che sulla riduzione di disturbi collegati a patologie come cefalea, asma, reflusso.

Campi di applicazione:

Prevenzione: anche se non ce ne accorgiamo, il nostro corpo è sottoposto, durante la routine quotidiana, a stress psicofisico che può portare a vizi posturali, che, con il tempo si possono tramutare in sintomatologia dolorosa. Compito dell’osteopata è anche trattare questi vizi posturali.

Sport: tramite lo studio del gesto atletico, con l’osteopatia si può massimizzare la performance sportiva.

Lavoro: ogni tipo di lavoro comporta una postura prolungata durante la giornata che sottopone il corpo a possibili blocchi anatomici, che possono sfociare in dolore.

Bambini e neonati: prevede trattamenti delicati e atraumatici. In questo caso l’osteopatia è utile perché il bambino, già durante la gestazione e il parto, è sottoposto a traumi che si possono ripercuotere sul suo sviluppo.
Gravidanza: prevede trattamenti molto delicati. Essa comporta diversi squilibri posturali. L’osteopata andrà a lavorare sul ripristino del movimento dei segmenti corporei sottoposti a stress.

Con la parola osteoporosi si intende una condizione in cui lo scheletro è soggetto a perdita di massa ossea e resistenza causata da fattori nutrizionali, metabolici o patologici. Lo scheletro è quindi soggetto a un maggiore rischio di fratture patologiche, in seguito alla diminuzione di densità ossea e alle modificazioni della microarchitettura delle ossa.

Abbiamo medici specialistici altamente formati per combattere e trattare l’osteoporosi, una malattia che colpisce le ossa provocandone una maggiore fragilità e quindi un aumentato rischio di fratture, che possono avvenire in seguito a traumi lievi (ossia che non provocherebbero fratture in un osso sano) o anche in assenza di traumi evidenti (“fratture da fragilità”). Erroneamente molti pensano che l’osteoporosi sia un naturale processo di invecchiamento e che pertanto non sia possibile prevenirla: in realtà oggi si può, così come è possibile rallentarne la progressione nelle persone che già hanno una riduzione della densità ossea.
 
Si possono distinguere due forme principali di osteoporosi: una “primaria” (95% dei casi) che colpisce le donne in menopausa o gli anziani, e una “secondaria” (5% dei casi) che colpisce persone affette da altre malattie o che assumono farmaci che modificano negativamente il metabolismo osseo.
Il rischio di osteoporosi primaria aumenta con l’età, infatti è considerata una malattia comune che interessa il 30% delle donne sopra i cinquant’anni. Le ossa più frequentemente interessate da frattura sono il femore, le vertebre e l’articolazione del polso. 
Nel caso invece dell’osteoporosi secondaria vengono colpite persone di ogni età, anche bambini e adolescenti.
 

Diagnosi precoce dell’osteoporosi

 
La diagnosi di osteoporosi si basa in primo luogo sull’esecuzione della densitometria ossea (DEXA o MOC), un esame che permette di calcolare la densità minerale ossea. Le aree generalmente valutate sono la colonna lombare e il femore. I dati ricavati vengono confrontati con quelli attesi per poi esprimere un valore numerico chiamato “Tscore”. Se questo valore si discosta oltre un certo grado dal valore di normalità della popolazione sana (<-2.5), si può sospettare una diagnosi di osteoporosi.
La diagnosi e la connotazione del tipo e della severità dell’osteoporosi andranno confermate mediante ulteriori indagini:
• cliniche: attenta valutazione del paziente mediante raccolta di informazioni relative alla storia medica e attraverso visita medica
• esami di laboratorio: alcuni esami del sangue e delle urine (calcio, fosforo, calciuria nelle 24 ore, fosfaturia nelle 24 ore, fosfatasi alcalina ossea, paratormone, osteocalcina, 25-OH vitamina D) permettono di valutare lo stato di salute del metabolismo dell’osso e di escludere cause secondarie di osteoporosi ed altre patologie osteopenizzanti
• strumentali: la radiografia o la risonanza magnetica della colonna vertebrale possono essere utili per diagnosticare e datare le fratture vertebrali ossia per valutare se si tratta di lesioni recenti oppure pregresse
 
Trattamenti e terapia dell’osteoporosi
 
La terapia dell’osteoporosi si basa su:
• corretto stile di vita: attività fisica regolare, evitare fumo e abuso di bevande alcoliche
• integrazione di calcio: il calcio è presente soprattutto in latte e derivati, ma l’apporto quotidiano varia con l’età e può essere necessario integrarne l’assunzione con supplementi
• integrazione di vitamina D: la vitamina D viene prodotta nella cute con l’esposizione al sole e quindi la produzione aumenta nei mesi estivi, ma questo può non bastare e richiedere un supplemento in caso di livelli inadeguati
• farmaci contro il riassorbimento osseo: sono rappresentati in primo luogo dai “bisfosfonati” che agiscono inibendo gli osteoclasti per impedire la degradazione ossea. I bisfosfonati con indicazione per il trattamento dell’osteoporosi includono l’alendronato, il risedronato, l’ibandronato, lo zoledronato e il clodronato. Tali farmaci possono essere somministrati attraverso varie vie (orale, intramuscolare, endovenosa) con cadenza settimanale, mensile oppure anche annuale (nel caso dello zoledronato).
Altri farmaci più recentemente sviluppati e utilizzati nelle forme più severe di osteoporosi sono teriparatide, un analogo del paratormone, che agisce favorendo la deposizione di materiale osseo, denosumab, un anticorpo monoclonale diretto contro una molecola che si chiama RANKL, che agisce bloccando l’attivazione degli osteoclasti. In casi selezionati si possono inoltre utilizzare il raloxifene (modulatore selettivo dei recettori per gli estrogeni) o il ranelato di stronzio.
In caso di frattura da fragilità a livello vertebrale è necessaria in primo luogo una terapia anti-dolorifica e l’utilizzo di un bustino ortopedico, ma in caso di ritardato consolidamento della frattura o di dolore incoercibile può essere indicata una valutazione neurochirurgica per eventuale intervento di vertebroplastica o cifoplastica.

Se soffrite di mal di schiena causato da ernie discali o di problemi articolari dovuti all’artrosi, oggi presso lo studio medico polispepcialistico di Lecco potete sottoporvi a terapie efficaci e poco invasive come l’ossigeno ozonoterapia, senza ricorrere alla chirurgia.

L’ernia si può curare anche senza intervento chirurgico.
Presso l’ambulatorio specializzato in servizi medici di Lecco si effettua l’ossigeno ozonoterapia efficace e poco invasiva per il trattamento delle protrusioni discali e delle ernie discali, nonché per lenire le patologie infiammatorie e degenerative ortopediche, quali l’artrosi (lombare, cervicale, del ginocchio, della spalla e dell’anca), il tunnel carpale, le tendiniti (del gomito, del polso e della spalla) e la periartrite scapolo omerale.

L’idrocolonterapia o lavaggio colico è lo svuotamento del colon, attraverso una macchina. Si differenzia dal clistere in quanto la soluzione introdotta è superiore.

Il poliambulatorio di Lecco propone sedute di idrocolonterapia, un rimedio quando la stitichezza si presenta come un problema costante e che fatica a scomparire, un’opportunità per aiutare il colon a ritrovare la sua regolarità. Si tratta di una terapia che prevede il lavaggio del colon, serve spesso anche in vista di indagini radiologiche endoscopiche ed ecografiche sull’intestino per preparare questo organo in modo che esse possano essere effettuare al meglio. Se ci si sottopone alla idrocolonterapia, non è più necessario effettuare clisteri o terapie lassative, anche meno naturali, di solito richieste prima di effettuare certi esami.

 
Idrocolonterapia: i benefici del lavaggio intestinale
 
Con l’idrocolonterapia viene effettuata la pulizia di un tratto di intestino usando degli appositi macchinari. Non è un’operazione che può essere improvvisata, perché potrebbe risultare dannosa o invasiva se fatta in modo errato; è necessario rivolgersi ai centri che la effettuano.
Per praticare questa terapia si procede con l’introduzione attraverso l’ano di una cannula a due vie che permette a un flusso di acqua depurata a pressione e temperatura calibrate di passare dal retto all’intestino cieco per arrivare al colon e pulire. Se c’è del materiale fecale bloccato in questo tratto, si sblocca. Nell’altro senso l’acqua “sporca” deve poter fuoriuscire, aspirata dall’esterno, e portando con sé residui intestinali.
 
Raccontata così mi rendo conto che non è il massimo ma è naturale e molto efficace: ha diversi benefici che non sono da sottovalutare. Prima di decidere se fa al caso nostro, andiamo a conoscerli. Una volta effettuata l’idrocolonterapia, si riesce depurare l’intestino e a stimolare la peristalsi. Dopo alcuni cicli di lavaggi, la flora batterica può ricostruirsi e ricrearsi, facendo tornare in condizioni normali e sane il nostro intestino magari intasato o intossicato.
Con l’idrocolonterapia ci si libera dalle materie fecali incastrate, dalle tossine e da altre sostanze dannose rimaste nell’intestino ad indebolire le nostre difese immunitarie e creando infiammazioni.
Questo tipo di terapia, in modo meno diretto, può anche portare benefici alle vie linfatiche e curare meteorismo e gonfiori addominali se dovuti alle fermentazioni intestinali. Si ha quindi meno possibilità di ammalarci di salmonella e di candida, la flora batterica migliora e anche chi è sensibile al glutine o ha delle intolleranze alimentari può veder migliorare la propria salute.

È facile smettere di fumare se sai come farlo.

Il fumo non è un vizio, ma una vera e propria dipendenza, fisica e psicologica: lo sa bene il poliambulatorio di Lecco che conosce la dipendenza fisica indotta dalla nicotina, una sostanza psicoattiva che induce un’assuefazione pari a quella di eroina, cocaina e altri oppiacei. La nicotina raggiunge rapidamente il cervello, stimolando i recettori presenti sulla superficie delle cellule nervose e induce la liberazione di dopamina e adrenalina, neurotrasmettitori associati a sensazioni di piacere, euforia e benessere.

La dipendenza psicologica si instaura successivamente alla dipendenza fisica: il fumatore trova nella sigaretta un valido aiuto per affrontare situazioni di stress e momenti difficili.
Provare a smettere di fumare determina l’insorgere di sintomi di astinenza, quali insonnia, irritabilità, ansia, cefalea, rischio di ricadute. Ecco perché rivolgersi a strutture specializzate nella gestione di questa problematica è così importante.
 
Durante l’incontro preliminare, in un’unica giornata, si svolgono visita medica specialistica e colloquio individuale con lo psicologo. Lo scopo è quello di strutturare un intervento personalizzato e specifico, psicologico e farmacologico, della durata minima di 6-8 incontri. In questa sede, avvengono la misurazione del monossido di carbonio espirato (CO) e la compilazione di due questionari: il test di Fagerstrom, per verificare la dipendenza da nicotina, e un secondo test per valutare il grado di motivazione alla disassuefazione dal fumo. I controlli ambulatoriali sono programmati regolarmente, a partire dalla settimana successiva all’appuntamento preliminare e sulla base delle esigenze di ogni singolo paziente.
 
Smettere di fumare: quali i benefici?
 
I benefici della disassuefazione dal fumo sono immediati e aumentano col trascorrere degli anni.
 
 
• Dopo 8 ore di astinenza:frequenza cardiaca e pressione arteriosa tendono ad abbassarsi.
 
• In due giorni:si recuperano il senso del gusto e dell’olfatto.
 
• Il terzo giorno:migliora la capacità polmonare.
 
• Tra le due e le otto settimane: pelle e capelli riacquistano un aspetto più sano, la pelle diventa più elastica, le rughe si attenuano. Migliora la respirazione, si stabilizza la pressione arteriosa e la frequenza cardiaca.
 
• In tre mesi:la tosse cronica sparisce e l’aumento di peso inizialmente osservato, se accompagnato da un’alimentazione sana e da un’attività fisica regolare, si stabilizza.
 
• Dopo cinque anni: si riducono il rischio di tumore polmonare e malattie cardiache.
 
• Trascorsi quindici anni: le probabilità di rischio di tumore polmonare si assottigliano fino ad avvicinarsi a quelle di chi non ha mai fumato.

La rettosigmoidoscopia è un’indagine strumentale che permette di vedere direttamente le pareti dell’ultima parte del colon (sigma e retto) per vedere se esiste qualche lesione che causa i disturbi al paziente.

RETTOSIGMOIDOSCOPIA

 

La rettosigmoidoscopia è un’indagine strumentale che permette di vedere direttamente le pareti dell’ultima parte del colon (sigma e retto) per vedere se esiste qualche lesione che causa i disturbi al paziente.

E’ utile per definire le cause di sintomi generalmente legati a malattie del colon, sigma e retto. Viene pertanto consigliata in presenza di dolori addominali, stitichezza o diarrea accentuate o insorte recentemente che tendono a non risolversi.

È inoltre utile per accertare la causa della presenza di sangue nelle feci o di alcune anemie (carenza di globuli rossi). Tale indagine è utile in molti casi di malattie infiammatorie o infettive dell’intestino e non necessariamente solo quando vi sia il sospetto di tumore.

Oltre a fare la diagnosi, consente anche il trattamento di alcune malattie, come i polipi intestinali che in passato richiedevano un vero e proprio intervento chirurgico.

È una terapia conservativa dell’anca artrosica, iniettando sostanze lubrificanti e nutritive nella cartilagine residua all’interno dell’articolazione interessata.

Presso lo studio medico polispecialistico di Lecco è oggi è possibile attuare una terapia conservativa dell’anca artrosica, iniettando sostanze lubrificanti e nutritive nella cartilagine residua all’interno dell’articolazione interessata. Non si deve intendere tale trattamento come sostitutivo a quello di un impianto di una protesi articolare: lo scopo della “lubrificazione dell’anca “ è quello di migliorare la sintomatologia dolorosa e di posticipare nel tempo l’eventuale atto chirurgico.

Il ciclo di trattamento comprende due iniezioni a distanza di circa 30 gg l’una dall’altra e i benefici dovrebbero essere immediati al termine del ciclo.
Le indicazioni sono relative ad articolazioni affette da artrosi iniziale, in un’anca gravemente compromessa non vi è alcuna indicazione ad eseguire il trattamento perché lo stesso non apporterà alcun beneficio.
Qualora il trattamento dovesse apportare un significativo beneficio sulla sintomatologia dolorosa dell’anca, il ciclo di due iniezioni potrebbe essere ripetuto ogni 8-10 mesi. Tale trattamento viene effettuato in ambiente ambulatoriale con la preparazione di un campo sterile; viene eseguito sotto guida ecografica allo scopo di avere la certezza di iniettare il farmaco nell’articolazione. Viene utilizzato un acido ialuronico a medio/alto peso molecolare con proprietà meccaniche idonee all’anca; L’acido ialuronico intrarticolare, oltre ad avere una funzione meccanica di ridurre l’usura da attrito dei capi articolari, presenta anche una funzione “trofica” sulla cartilagine ancora presente, rendendola più resistente al progredire della degenerazione artrosica. Prenotate un appuntamento presso lo studio di Lecco per procedere ad un primo esame.

In particolare per emicranie, sciatalgie, dolore post operatorio e cronico.

TERAPIA DEL DOLORE

 

  • Emicrania ovvero una particolare forma di mal di testa, molto doloroso e potenzialmente altrettanto invalidante. Solitamente colpisce soltanto un lato del cranio, indifferentemente il destro o il sinistro. Le cause di questa malattia non sono note, e sono state formulate diverse ipotesi in proposito. Si tende comunque a ritenere che ci sia una predisposizione di tipo genetico. Un’ipotesi sulla sua origine, in particolare, spiegherebbe come mai la patologia sia prevalente nelle donne, soprattutto in età fertile, colpite fino a quattro volte di più rispetto agli uomini: all’origine dell’emicrania, secondo tale ipotesi, ci sarebbero degli squilibri di tipo ormonale. L’emicrania può avere un impatto devastante sulla qualità della vita, soprattutto quando i comuni antidolorifici non funzionano più, gli attacchi aumentano oppure peggiorano, e la patologia si cronicizza.
  • Sciatalgie
    In medicina per sciatalgia o sciatica si intende un dolore che si estende alla gamba partendo dalla parte bassa della schiena. Questo dolore può estendersi alla parte posteriore, esterna o anteriore della gamba. Tipicamente, questi sintomi appaiono solo su un lato del corpo. Alcune cause, tuttavia, possono provocare dolore su entrambi i lati. A volte, ma non sempre, è presente anche il mal di schiena e lombalgia. Sintomi neurologici come debolezza anche cronica o intorpidimento possono verificarsi in varie parti della gamba e del piede (es. piede cadente o discinesie).
  • Altre tipologie di quali il dolore post operatorio e il dolore cronico.

Si tratta di una patologia molto frequente, che colpisce prevalentemente le donne. Si può manifestare anche bilateralmente e può coinvolgere, nello stesso piede, uno o due raggi plantari a livello dell’avampiede.

Il neuroma di Morton, è una fibrosi del tessuto nervoso interdigitale del piede, quasi sempre localizzato tra il terzo e il quarto dito.

Il disturbo principale lamentato è il dolore, spesso associato a bruciori e sensazione di formicolio alle dita colpite. Tale dolore, bruciante ed improvviso, localizzato in regione metatarsale plantare, è, insieme all’intorpidimento, uno dei sintomi caratteristici di questa sindrome scatenata principalmente dall’uso di scarpe strette, a tacco alto e di alcune calzature sportive, come scarponi da sci o scarpe da golf.

In genere il dolore non compare in fase di riposo e puo’ presentarsi ad intervalli anche molto distanziati tra loro.

Nel campo del trattamento del neuroma di Morton l’alcolizzazione ecoguidata è la tecnica più utilizzata come alternativa alla chirurgia tradizionale. Sotto guida ecografica il nervo del piede viene accuratamente individuato e raggiunto con un sottile ago in anestesia locale per poter eseguire un’iniezione ecoguidata, composta da un cocktail di acool assoluto ed anestetico locale che, iniettato intorno e dentro il nervo, rimuove il tessuto cicatriziale della fibrosi.

La nostra esperienza dimostra che l’alcolizzazione ecoguidata nel caso di neuromi di Morton sintomatici di dimensioni adatte (fra i 4 e gli 11 mm) è una tecnica ben tollerata e sicura, efficace quasi quanto la chirurgia ma di costo decisamente più contenuto, che consente una ripresa immediata delle proprie attività.

Tra le medicine alternative, la mesoterapia è una tecnica di somministrazione dei farmaci per via intraepidermica, intradermica superficiale e profonda, e sottocutanea o ipodermica.

La mesoterapia è una tecnica sfruttata per combattere disturbi di diversa natura, sia pseudo-patologica, sia estetica. Presso lo studio medico di Lecco vengono iniettati nel mesoderma (da qui, il nome mesoterapia) farmaci che, per mezzo di aghi sottilissimi, esplicano la propria azione penetrando nella zona interessata.
Il vantaggio di questa tecnica consiste nel poter utilizzare dosi ridotte di principio attivo, dosi che diffondono nei tessuti sottostanti l’inoculazione e persistono per più tempo rispetto alla via di somministrazione intramuscolare, con vantaggi quali l’effetto prolungato nel tempo, il ridotto coinvolgimento di altri organi e la riduzione del rischio di eventi avversi o effetti collaterali.

Mentre i tatuaggi una volta erano considerati permanenti, è ora possibile rimuoverli con dei trattamenti in maniera totale o parziale.

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Dr. Gianmarco Aondio

Direttore UOC Medicina Generale e Oncologia Medica dell’Ospedale MoriggiaPelascini di Gravedona. Consulente Oncologia Medica G.B. Mangioni Hospital GVM Lecco. Medico volontario in Kenya per il CUAMM. Già professore a contratto di Medicina Interna e Oncologia presso l’Università Bicocca di Milano.

Dr. Francesco Basso

Laurea in Medicina, specializzazione in Neurologia e Neuropatologia. Dal 1982 al 2015 in ruolo inizialmente presso il reparto  di Medicina, per concludere, presso il dipartimento di Neuroscienze, come responsabile del servizio di Neurofisiopatologia e dell’ambulatorio per l’epilessia.

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Medico oculista chirurgo della cataratta e del segmento anteriore, esperienza in Italia ed in Inghilterra in retina medica, chirurgia della cataratta, superficie oculare, glaucoma oftalmologia generale.

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Dr Riccardo Massei

Specialista in Anestesia e Rianimazione e in Neurochirurgia.  Diagnosi e cura della sintomatologia dolorosa del capo, cefalee, dolori del rachide cervicale e lombare, dei dolori neuropatici (nevralgie post herpetiche, nevralgie del distretto facciale, neuropatie diabetiche) e del dolore muscolo-scheletrico.

 

 

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